Le api in città

La moda dell’apicoltura urbana si sta diffondendo ormai anche in Italia. Moda non pericolosa e ammessa dalla legge.

Il miele urbano è nato a NewYork nel 2010, fino ad allora era vietato allevare api per motivi di sicurezza. In seguito il dipartimento della salute cittadino grazie all’assaciazione New York beekeeping ha permesso l’apicoltura urbana.

Da New York si è poi diffusa a Berlino, Londra, Toronto e San Francisco.

Apicoltura urbana in Italia

Attualmente l’apicoltura urbana sembra espandersi anche in Italia, nonostante il Codice Civile porti qualche limitazione.

Come scritto nell’articolo 896 bis introdotto nel 2004: “Gli apiari devono essere collocati a non meno di dieci metri da strade di pubblico transito e a non meno di cinque metri dai confini di proprietà pubbliche o private.
Il rispetto delle distanze di cui al primo comma non è obbligatorio se tra l’apiario e i luoghi ivi indicati esistono dislivelli di almeno due metri o se sono interposti, senza soluzioni di continuità, muri, siepi o altri ripari idonei a non consentire il passaggio delle api. Tali ripari devono avere una altezza di almeno due metri. Sono comunque fatti salvi gli accordi tra le parti interessate.
Nel caso di accertata presenza di impianti industriali saccariferi, gli apiari devono rispettare una distanza minima di un chilometro dai suddetti luoghi di produzione.
A Torino nel 2014 si sono prodotti 400 kg di miele urbano e le analisi hanno confermato la qualità del prodotto.

Sky Hive

In Olanda invece, è stata creata una casa per le api. In cima a una torre gialla alta circa 20 metri svetta il primo prototipo di Sky Hive, l’alveare urbano di design creato per incrementare e sostenere l’apicoltura in città, garantendo allo stesso tempo la sicurezza di api e passanti.