Veleno d’api
L’arma di difesa delle api da possibili aggressioni è Il pungiglione, tramite la puntura infatti l’ape sprigiona il veleno.
Il veleno d’api oggi viene raccolto e commercializzato per l’impiego farmacologico, ma gli apicoltori che si occupano di raccoglierlo sono pochi.
La raccolta di questo veleno non è semplice, anche per la sua pericolosità.
Il procedimento
La raccolta del veleno d’ape avviene inducendo le api, con scariche elettriche a bassa tensione, ad estroflettere il pungiglione e quindi ad emettere il veleno. Utilizzando un apposito telaio collegato ad un dispositivo elettrico gli apicoltori ottengono la deposizione del veleno su una lastra di vetro senza che il pungiglione rimanga conficcato nel telo di nylon utilizzato. Una volta che il veleno è essiccato verrà raschiato e raccolto.
Per non contaminare il veleno non bisogna usare l’affumicatore, ma è opportuno utilizzare la corretta attrezzatura perché questo procedimento infastidisce le api.
Per il motivo appena citato la raccolta deve essere fatta in alveari isolati, in modo da evitare di creare danni a persone e animali.
Il periodo
La raccolta deve essere fatta da maggio a settembre e si effettua in colonie con almeno 50.000 api, per un tempo limitato nello stesso apiario, non oltre 15 minuti per famiglia, ripetuta a distanza di tre giorni per altre due volte. Dopo 2/3 settimane quando ci sarà una nuova generazione di api si può ripetere l’operazione.
Vuoi sapere come utilizzare i sistemi di monitoraggio ideati dal team di HiveGuard? contattaci tramite il form nella Home.
Rimani aggiornato sul progetto e continua a leggere gli articoli sul Blog.